Quando si parla di Gigabit, lo si fa di solito in riferimento ad un’unità di misura che viene utilizzata per calcolare la velocità delle trasmissioni digitali. Ma questo termine identifica anche l’elemento di un cambiamento epocale che mira all’estensione delle infrastrutture in banda ultra larga per garantire a tutte le aree abitate una connessione a prova di futuro.
L’obiettivo è costruire una Gigabit Society in cui garantire i 1000 Mbps basati su tecnologia FTTH. In questi termini, la “Gigabit Society” rappresenta la prospettiva di una società realmente interconnessa, dove il piano digitale diventa una declinazione del quotidiano.
La Commissione Europea con il documento di Staff Working “Connectivity for a Competitive Digital Single Market – Towards a European Gigabit Society”, ha proposto a tutti gli Stati membri che entro il 2025 tutte le scuole, le aziende di trasporto e i principali fornitori di servizi pubblici e le imprese altamente digitalizzate debbano avere accesso a Internet con velocità di download / upload di almeno 1 Gbps.
Inoltre, tutte le famiglie europee, rurali o urbane, dovrebbero avere accesso a reti che offrano una velocità di download di almeno 100 Mbps, con possibilità di essere upgradata a 1 Gbps. Tutte le aree urbane e le principali strade e ferrovie dovrebbero disporre di banda larga wireless 5G a copertura ininterrotta.
E quale ruolo gioca l’Italia in questo processo di evoluzione della connettività? In base ai dati dello European Digital Economy and Society Index (DESI),disponibili sul sito della Digital Economy & Society della Commissione Europea, il gap tra l’Italia e gli altri Paesi Europei (media a 28) si sta assottigliando soprattutto grazie agli interventi degli ultimi due anni. Il nostro Paese è arrivato al 70% di copertura, contro una media europea del 75% e grazie alle iniziative volute dal Governo, siamo il Paese Europeo con il più alto trend di crescita.
In tutto questo scenario, da un punto di vista finanziario, secondo la Banca Mondiale, un aumento del 10% della connettività a banda larga potrebbe influire positivamente sul PIL nazionale con una crescita stimata intorno all’1,5%.
Fonte CorCom