La Commissione Europea ha pubblicato la Comunicazione Digital Compass 2030 in cui sono stati riportati gli obiettivi del settore digitale per il 2030. Al centro del dibattito, c’è la questione italiana sulla rete: l’Italia potrebbe diventare, infatti, modello di best practice per la connettività.
L’impatto sul mercato italiano
L’obiettivo stabilito dalla Commissione Europea è garantire, entro il 2030, a tutte le famiglie europee una connettività Gigabit. Per questo ha ritenuto inadeguate le connessioni tipo FTTC (Fiber-to-the-Cabinet) e, nel rispetto della neutralità tecnologica, ha stabilito che solo le reti FTTH (Fiber-to-the-Home), FTTB (Fiber-to-the-Building) e Cable Docsis 3.1 possono garantire una velocità in Gigabit.
Gli operatori che hanno investito solto su tecnologie FTTC non rientrano nei parametri stabiliti dalla Commissione Europea perché la tecnologia che vede il collegamento in fibra limitato al Cabinet non è più compresa nella definizione di reti ad alta velocità. Al massimo, si riconosce – a integrazione delle connessioni FTTH – che altre soluzioni tecnologiche possano fornire un contributo in situazioni di difficoltà orografiche e quindi limitatamente ad aree estremamente remote ed isolate.
Questo vuol dire che il futuro è del tutto orientato verso le connessioni FTTH. E in Italia quali sono le prospettive di copertura per una rete tecnologicamente avanzata?
Una newco per cablare in Ftth le aree grigie del Lazio
Unidata ha sottoscritto un accordo di investimento con Connecting Europe Broadband Fund (Cebf), nato per iniziativa della Commissione Ue, per lo sviluppo di una rete FTTH nelle aree grigie della Regione Lazio tramite la società di nuova costituzione Unifiber: l’accordo prevede investimenti pari a 40 milioni di euro.
Le previsioni sono, al momento, quelle di avere circa 20 milioni di connessioni FTTH entro il 2023. Questo vuol dire che entro la fine del 2023 l’Italia potrebbe avere una copertura in FTTH per almeno 2/3 del Paese. Con la copertura anche delle Aree Grigie, l’Italia potrebbe essere completamente cablata in FTTH entro il 2026, in anticipo di 4 anni sull’obiettivo indicato dall’Europa con il Digital Compass 2030.